Saturday, September 05, 2015

Giacinto plescia Verità ed evento. Pensieri su guerra e sviluppo - Paolo Pompei - Google Libri


  




L'INFINITOpia’INFINITOessere infinito quanto a dimensioni. Dove avrebbe bisogno di avanzare, e per diventare che cosa, se non manca di nulla ? E la sua potenza a essere infinita".
 L’infinito plotiniano, dunque, non è l’infinito dello spazio o del tempo, né l’infinito della quantità (legata alla spazialità), ma, come in una certa misura già in Filone di Alessandria, l’infinito è inteso come illimitata, inesauribile, immateriale «potenza produttrice».
L’Uno per Plotino non è un “infinito potenziale” (nel senso attribuito all’espressione da Aristotele, il quale per “potenza” intendeva potenzialità, possibilità), cioè qualcosa che si può accrescere indefinitamente, p.e. una retta; bensì un “infinito attuale o in atto”; secondo Aristotele inconcepibile e quindi non reale), cioè del tutto completo e compiuto, effettivamente attuato, altro che solo nel tempo e lo spazio.
 Tutto cio’ e’ illogico, ma comprensibile perche Plotino ed Aristotele, non conoscevano lo Zero……perche’ al lor tempo, lo Zero non faceva parte dei “numeri”, quindi non era contemplato in matematica, ne’ in filosofia.
 Infatti l’INFINITO e' stato successivamente rappresentato dal segno  Zero = Buco senza fondo o circolo chiuso su se stesso, per la parte osservabile,  ma senza fondo al suo interno o nel suo movimento circolare, e’ un circolo senza fine su se stesso...in eterno movimento, per cui in matematica, lo Zero e’ in potenza di essere fino a qualsiasi numero si possa enumerare, non e' quindi rappresentabile dall'Uno che e' gia' un definito, (come affermo' Plotino) infatti anche il suo segno grafico e' rappresentato dall'inizio di una linea e dalla sua fine....quindi e' un finito ....Quindi la definizione data all’Uno da Plotino e’ illogica !
 Commento logico ed informativo:
 Mentre in un normale conteggio, verbale o scritto, il numero iniziale è 1, in  informatica lo Zero è un'indicazione del "punto" matematico di inizio, come nei fatti lo E'.
 Per esempio, in un  linguaggio di programmazione l'indice degli  array (posizione degli elementi nell'elenco) parte per  default dall'indice 0.

 Sembra quindi evidente che l'INFINITO, se noi lo guardiamo dalla prospettiva della progressione numerica, è in “potenza”, in quanto appunto avremo sempre la possibilità di aggiungere ancora infiniti numeri a quelli che si sono già enumerati, quindi sarà sempre incompiuto, sempre e per sempre infinitamente lontano dalla realizzazione…..
Inoltre, NON si possono contare tutti i numeri all'infinito contemporaneamente, in quanto i numeri sono potenzialmente in “potenza d'essere” man mano che vanno verso l'infinito, quindi e' impossibile contarli contemporaneamente tutti...di conseguenza e' illogico fare affermazione del tipo: "ora conta gli infiniti numeri tutti contemporaneamente adesso", (come fossero solo un insieme)
 Infatti, qualcuno dice che : “se lo si guarda dal punto di vista del suo insieme, ma non e’ possibile farlo essendo INFINITO, cioe’ non finito, come e' un'insieme, infatti lo si puo' definire.  Ma anche la parola Insieme non puo' mai essere definita come INFINITO, ma solo come finito, in quanto un'insieme e' definibile e quindi fa parte del Finito.
 Inoltre l'INFINITO con-tiene lo  spazio/tempo e non lo esclude....quindi E' ed HA una eterna interRELAZIONE, fra Egli ed Esso.
 l'INFINITO è quindi attualità, pura realizzazione, in eterna manifestazione, in quanto appunto non può mancare di nulla, dev'essere anzi la quint'essenza della compiutezza in eterno divenire. Tant'è vero questo, che appunto, come abbiamo visto, è anche potenziale, oltre che attuale, ovvero è anche il suo contrario”.

Inoltre puntualizziamo che l'INFINITO non si puo’ identificare la parola “molteplice” = pluralita', con la parola INFINITO, sono due parole dal significato diverso, la prima definisce una “funzione”, che e' quindi una particolarita' dell'INFINITO che pero' non lo definisce in toto....quindi equipararle e’ un’azione illogica.
 In quanto il molteplice fa parte intrinseca del TUTTO che e' dentro l'INFINITO.
 Il TUTTO anch'esso non puo’ essere la definizione totale dell’INFINITO in quanto l’INFINITO lo conTiene dentro, quindi il Tutto non e’ l’INFINITO, ma e’ una sua parte, che puo’ comunque espandersi all’interno dell’INFINITO.

  Definiamo   quindi   l'INFINITO   quel qualcosa o quell’Idea, che ha  od avrà spiegazione  di Sé, in Sé,  in ogni punto  di Sé,   all'Infinito (senza termini-confini), non avendo confini e' presente quindi in ogni punto di Se'....nell'Infinita' dello  spazio e del tempo.

   Qualcuno afferma che: L'infinito E' e quindi non crea, non distrugge, ma trasforma infinite volte all'Infinito. Vero, ma non e' la sua definizione totale, siccome E' e quindi e' INFINITO, contiene anche il TUTTO, perche' in Egli/Esso e' l'InFINITO, ed il TUTTO e' quindi in Egli/Esso contenuto...e non perde MAI NULLA e lo comprendiamo solamente attraverso il TUTTO che manifesta l' esistenza dell'INFINITO !
 La parola "dio" se paragonata alla parola  INFINITO (per strumentalizzazione di alcuni religiosi) perde la sua INFINITA' perche ' essi lo personalizzano in un solo essere !.
 L'INFINITO E' ed ha....qualsiasi cosa sia disponibile nelle menti degli Esseri Viventi, quali suoi Puncta-Punti di osservazione ed e' per questo che l'INFINITO e' OMNISCIENTE ed OMNIPRESENTE, in quanto gli infiniti IO SONO (Tempo presente prima persona singolare, del verbo Essere coniugato all'INFINITO), sono i suoi punti di osservazione....
 La distinzione fra l'INFINITO e dio e' semplicemente una distorsione mentale, svegliatevi e rimettetevi in carreggiata, non e' difficile, basta volerlo, sostituite in ogni pensiero/discorsi, le parole da "dio" ad INFINITO, e capirete tutto quanto  !
 Il "dio" dei religiosi, non rappresenta nulla se viene distinto dall'INFINITO !...perche’  quel "dio" e' solo un altro  Puncta-Punto degli INFINITI Punti di osservazione.....e se seguite quel "dio".....al posto del riconoscervi nell'IO SONO nell'INFINITO come suo punto di osservazione, non siete ancora completamente consapevoli della REALTA'.
 Se avete ancora quelle idee di separazione fra le parole "dio" ed INFINITO, e' evidente che l'incoerenza ragionativa e mentale vi impedisce, per ora, di comprendere semplici ragionamenti logici, ma siccome tutto si trasforma, anche voi che pensate in quel falso modo, arriverete a questa comprensione totale.
 
  Infinito Matematico
 L'infinito in matematica: concetto ragionevole o paradossale ? - By Claudio GIORGI
 Per cominciare dobbiamo domandarci: perché l’infinito riemerge continuamente nel discorso matematico, e che ruolo ha ?
 Parlare dell'infinito in matematica ad un pubblico che non è familiare con il linguaggio ed il formalismo matematico è impresa assai difficile. Tuttavia, sforzandoci di superare l'iniziale obiezione "questo non fa per me", vale la pena di accettare la sfida di queste domande per poter finalmente scoprire la profonda umanità della matematica.
 Spesso, anche per colpa di come viene insegnata, essa è identificata con un insieme di regole "costringenti", applicate senza fantasia (attraverso aridi calcoli numerici, operazioni obbligate, etc...). In altre parole, viene pensata come un luogo in cui la libertà personale non ha cittadinanza, anzi deve auto-sospendersi per non "alterare" l'oggettività della formula.
 Ebbene, la dimensione paradossale dell’infinto si colloca proprio a questo punto, come una sfida tra “regola” e libertà”. Paradossale, infatti, non significa assurdo, irragionevole, ma indica qualcosa di ragionevole che però si colloca oltre l’orizzonte del senso comune. Qualcosa, insomma, che stimola la libertà della ragione ad andare oltre la regola. Iniziamo con una brevissima introduzione storica del concetto di infinito (si veda P.Zellini, Breve storia dell’infinito, Adelphi, 1980).
 E per comprendere bene la questione va detto che il concetto di infinito, nel senso in cui se ne parla comunemente oggi, è maturato molto lentamente nel corso della storia. All'inizio della riflessione filosofica, esso non fu oggetto specifico di dibattito, ma venne utilizzato con significati diversi, soprattutto negativi. In particolare, per i Pitagorici solo ciò che è finito è perfetto in quanto compiuto, nel senso che non ha bisogno di nulla per la sua completezza; diversamente per l'infinito, che poiché non ha fine non sarà mai terminato, compiuto nella sua realtà. Diversa la posizione di Melisso di Samo, che riporta il dibattito sulla possibilità dell'Infinito di rappresentare una qualità positiva dell'Essere. Con Anassagora e Democrito il concetto di infinito entra a pieno titolo nell'ambito della realtà fisica, nel primo come qualità relativa dell'essere, nel secondo come superamento del paradigma arcaico del cosmo come luogo finito. Entrambe le concezioni non ebbero un seguito immediato, ma riemergeranno nel pensiero moderno.
 Nonostante le posizioni di Anassagora e di Democrito, il termine "infinito" mantenne per lungo tempo il suo significato negativo (infinito = non-finito, indefinito), In particolare Aristotele distingue fra infinito in atto (o "attuale") e infinito in potenza (o "potenziale"). Con l'espressione infinito potenziale egli intendeva la possibilità di aggiungere sempre qualcosa a una quantità determinata senza che ci sia mai un elemento ultimo, mentre l'infinito attuale era inteso come collezione infinita, compiutamente data, di tutti i punti di una grandezza geometrica.
  Secondo Aristotele: “il numero è infinito in potenza, ma non in atto …Questo nostro discorso non intende sopprimere per nulla le ricerche dei matematici, per il fatto che esso esclude che l’infinito per accrescimento sia tale da poter essere percorso in atto. In realtà essi stessi allo stato presente non sentono il bisogno di infinito, ma di una quantità più grande quanto essi vogliono, ma pur sempre finita…” E fino a Dedekind e Cantor fu proprio così: i matematici hanno sempre preferito parlare di “infinito potenziale”.
Per esempio, la moderna definizione di limite “divergente all'infinito" (di una successione di numeri, per esempio) si basa proprio sul fatto che sia possibile "scavalcare" una grandezza fissata grande a piacere, ma
  comunque finita. In questo approccio la dimensione paradossale dell’infinto si manifesta clamorosamente nelle serie numeriche. L’aggiunta ripetuta all’infinito di termini positivi sempre più piccoli può portare a due risultati completamente diversi: o ad una somma finita, come nel caso delle serie geometriche di ragione minore di 1 (vedi pannello 5.09), o ad una somma infinita, come nel caso della serie armonica (vedi exhibit “Un ‘ponte’….verso l’infinito”).
La concezione dell’infinito “in atto”, invece, rimase a lungo relegata agli enti geometrici. Fin da Archimede era noto che i punti di una retta e di un segmento sono infiniti: infatti, dati due punti distinti, comunque vicini, ne esiste sempre un terzo compreso tra essi (proprietà archimedea). Inizialmente, però, non era affatto chiaro se e come tali punti potessero essere associati a insiemi numerici. Oggi siamo abituati ad associare ad ogni punto della retta un numero reale, ma anche i numeri razionali sono infiniti e godono della proprietà archimedea. Perché allora i numeri razionali non vanno bene?
 Sostanzialmente perché non sono “abbastanza numerosi e vicini” per rappresentare la “proprietà di continuità” che è propria dei punti di una retta. Come mostrato da Dedekind con il suo metodo delle sezioni, solo completando l’insieme dei razionali si ottiene l’insieme R, quello dei reali, che può essere ragionevolmente candidato a rappresentare i punti di una retta.
 L’assioma del continuo esprime infine l’ipotesi (accettata, ma non dimostrabile) che l’insieme dei reali sia il più piccolo insieme che consente questa rappresentazione.
 Continua QUI:  http://dm.ing.unibs.it/~giorgi/Altro_Materiale/Art_Infinito.pdf

 Sintesi: in matematica-aritmetica, noi definiamo l'Infinito con il numero 0 (Zero) e siccome lo 1 (uno) proviene dallo 0, significa che TUTTI i numeri sono la definizione, materializzazione, fisica bidimensionale grafica (segno) e concettuale (idea) di parti dello 0 (Zero).
 Senza la definizione del segno grafico corrispondente al numero, non e' possibile vedere, definire, chiamare e designare (da disegno=del segno)  l'ente numerico,  quale parte definibile dello zero che e' non identificabile in ogni sua singola parte se essi, le singole parti non si rappresentano con la loro firma=forma (il segno del proprio numero = 1,2,3,4,5,6,7,8,9....all'infinito).

Infinito Ontologico
L'Infinito ontologico, cioe' l'Ente, dimostra la sua esistenza SOLO quando si manifesta, si movimenta, si rende visibile, concreto e quindi entra nel Fisico, si materializza, entra nella fenomenologia, dello  spazio/tempo, infatti la nostra analisi concettuale (umana) e' quella di poter "osservare" l'Infinito attraverso la nostra relativa realta' anche mentale e dedurre che l'esistenza dell'Essere e quindi anche di te, di me, di noi esseri Viventi (TUTTI quanti) e' INFINITA, nell'INFINITO ! Deduzione logica: NOI tutti esseri viventi siamo Entita' spirituali, immortali, e dobbiamo vivere esperienze (movimento) per poterci manifestare (vivere nella materia) e quindi Vivendo, riuscire a dedurre anche i concetti che dimostrano anche l'esistenza dell'INFINITA' !
Cio' significa che l'Infinito NON avendo confini e' quindi anche QUI, ed e' anche dentro di noi ! e lo si sperimenta sicuramente e certamente con la nostra esistenza stessa che certifica e dimostra con la propria sperimentazione della vita che esso/egli E'.
 Nei fatti l'Infinita' e’ un qualcosa dimostrabile per mezzo della Sua manifestazione e per mezzo di Noi stessi.
 Questo perche’ l'INFINITO passa per mezzo del movimento che diviene vibrazione, dal concettuale, dal trascendentale, dal metafisico,.....fino alla fisicita', all’energia/materia informata, cio' e’ la materializzazione del concetto stesso, cioe’ significa che esso/Egli rientra e manifesta qualsiasi cosa ed OGNI idea o parti-cella, e quindi comprende anche il TUTTO !
 Discorso deduttivo:
 Cio' significa che e' anche dentro di noi ed in tutti gli esseri Viventi, in Noi e' rappresentato nel IO SONO (buco nero, simbolico, ma certo, anche nel fisico dal buco nero pupillare), ed e' un punto di osservazione dell’Infinita manifestazione per mezzo degli infiniti  Enti, punti, parti.

 Consiglio ai lettori:
 leggete il libro di un grande fisico francese Jean Emile Charon con il quale ho avuto il piacere di corrispondere epistolarmente (oggi e' gia' trapassato....si e' trasformato in Essere di energia), "L'esprit cet inconnu" + "Mort voici ta défaite"

 Conclusione:
 L’INFINITO e’ quindi e necessariamente "l'interfaccia interiore” di ed in ogni cosa esistente, dalle parti-celle subatomiche alle galassie dell’UniVerso, degli InFiniti possibili UniVersi e si evidenzia nei vari tendenti infiniti, buchi neri presenti in OGNI ATOMO, di ogni particella quantistica, quindi di ogni cosa creatasi o da sempre manifestata.
 E’ un Infinita CoScienza che attraverso le varie parti-celle dell'Etere, manifestate e queste, con le loro “unioni duali per insiemi” fino ai minerali, vegetali, animali, umani, fino al Super umano ecc. accumula, per mezzo dei suoi “sensori”, l’inFormAzione (dati che si stanno formando nella materia), per poter giocare alla creazione di infiniti possibili UniVersi nell’Infinita’ !
Questa “interfaccia” e’ il “buco nero” dell’IO SONO > Ego/IO, esistente in OGNI cosa manifestata, che e’ parte integrante dell’Infinito ovvero un “buco dalla e sull’Infinita’, la mente e’ il bordo (orizzonte degli eventi) del buco nero e manifesta la personalita' della  mEnte; questo buco di Infinito ha la caratteristica propria dell’Infinita’ ed e’ quella che RIFLETTE, COMUNICA,  AGISCE attraverso e per mezzo dell’AMORE  infinito, se ne ha consapevolezza la sua  mEnte,  all'Infinito, per cui possiamo affermare che l'IO SONO e la sua personalita' sono immortali in continua trasformazione per rendersi consapevoli di se', degli altri, della madre natura, dell'UniVerso e dell'INFINITA', la quale manifesta se stessa nella forma/materiale, di qualsiasi tipo e nelle tendenti infinite dimensioni od  Universi, per mezzo dell'AmOr Infinito.
 Vedi “L’esprit cet Inconnu” di J. E. Charon
 Ogni cosa  manifestata, cioe' “creata” dal pensiero in "principio", nel Progetto di Vita, alla materia-pensante, viene registrata e riflettuta come da uno specchio in immagini in altri spazi-tempi, per cui NULLA si perde, perche' TUTTO si trasforma e si rimanifesta all’InFinito in altri spazi-tempi.
 Grazie od Infinita’, per questo meraviglioso Progetto di Vita, donata ad ogni “sensore” creato   nell’UniVerso e nei possibili infiniti Universi.
 Che le nostre azioni siano impostate in ogni situazione seguendo queste meravigliose caratteristiche:
Riflessione, Comunicazione, Azione,  Amore.

 Quindi Tutto ciò che esiste, che Vive ed ha percezione di Sé, potrebbero-dovrebbero divenire simili all'INFINITA' per mezzo dell'AmOr Infinito, ......si dovrebbero fare-costruire ad immagine e somiglianza Sua, partecipando alla manifestazione (dell’Unione, dell’Amore Giusto), quale corpo di manifestazione dell'Infinito; inoltre i vari soggetti che stanno percorrendo questa via, dovrebbero comprendere che l'UNICO e VERO "Dio"  = l'INFINITO,  NON ha mediatori di Nessun tipo, né preti, né santi, né madonne, né cristi, né altri che si possa inventare, né farmaci, né medicinali ecc., ma che l’Essere è, è Stato e Sarà, se egli partecipa alla Manifestazione dell’Amore nell’UniVerso; siamo solamente NOI STESSI in "Dio" e "Dio" in Noi Stessi e nella Natura, la Manifestazione dell’INFINITO.
 “Fino  a quando  gli esseri umani non usciranno  per Amore  della Conoscenza  dell’InFinità, da questo giro vizioso di psico dipendenza dagli attuali schemi mentali,  NON vi sarà evoluzione   del pensiero, miglioramento   della specie, né soluzione   ai gravi problemi   che l’affliggono”.
 ...questo e' il VERO ed UNICO messaggio cristico e di cio' che questa parola indica; quindi cristo non e' il cognome di Gesu' il nazareno !, ma e' una funzione, un comportamento determinato dall'azione dell'unzione con l'olio sacro (speciale) che il cervello secreta quando l'Essere e' in armonia con la legge Universale dell'AmOr....e come dicono i religiosi cristiani occorre imparare e praticare l'AmOr  cristico.
 Quando trapassiamo (moriamo) l'AmOr Infinito chiedera' ad ognuno di noi: "quanto hai Amato, indipendentemente dal modo di pensare religioso, filosofico, ateistico, partitico, settario, ecc." ?...ecco l'unico metro di giudizio esistente nell'INFINITA' !
 Battetevi con ardore sociale per ottenere Salute Vera, Giustizia Giusta, Lavoro Onesto e questo per TUTTI.
  Uscite dallo stato di “Robot”, psico dipendenti dalle varie idee religiose o schiavi degli stati (matrix), per divenire esseri Spirituali, auto programmati che vivono l'AmOr Infinito.

 L'uomo ha come compito iniziale di capire chi e' da dove viene e dove va...nell'INFINITA'....e per arrivare a cio' fa esperienza vede, sente, tocca, ama, vive, fino a quando comprende la verita' su quelle domande, e da allora PARTECIPA nel ed al  progetto Vita all'INFINITO.... che e' l'atto di  Amore piu' grande che si possa concepire, questo e' l'UNICO scopo della Vita Terrestre.....manifestare l'INFINITO nell'INFINITA' del tempo e dello spazio, negli infiniti  possibili Universi....e Tutto cio' e' semplicemente MERAVIGLIOSO, alla faccia di mediatori, santi, madonne, gesu' cristi, preti, pastori, guru, rabbini, preti, iman...partiti, psicologi, psichiatri, ecc. !
Ci siamo solo NOI e l'INFINITO che noi rappresentiamo nel tempo presente e nel qui ora (consapevolmente o meno)....per raggiungere quelle consapevolezze e per iniziare anche noi a creare Universi nell'INFINITA' !
… fare altri ghirigori intellettuali, sono solo degli schemi mentali, perdite di tempo che generano divisioni fra gli uomini !

 vedi:  Energia=Informazione=sostanza +  INFORMAZIONE, CAMPO UNIVERSALE e SOSTANZA - Campi MORFOGENETICI +  Cosmologia e Cosmogonia   + Definizione di Atomo +  Vuoto QUANTOMECCANICO Intelligente ? +    Il Big Bang NON esiste   + Il tachione di Dio   +   Teoria dei Gradienti e delle Onde Portanti





 Sintesi:
 In altre parole, cio' significa che l’INFINITO si specchia nel in-Finito, per avere percezione di Sé e degli altri tendenti all’Infinito Sé; Essi per definirsi si pongono nel Limite, per potersi sentire Vivi, Essenti e Partecipanti e per comprendere l'INFINITO, all'Infinito. !


 Inoltre, la parola “INFINITO” nei suoi vari significati etimologici, ha la verità inscritta nella parola stessa - dal dizionario di italiano:....ciò che non ha limite..., ma ciò che si trova nelle sue variegate forme (scritte e sonore) nelle lingue antiche latino e greco, aggiunge altre definizioni utili per meglio comprendere questa “potente” parola: vedi dal latino = “in-finitus” (in, negazione di finitus), in greco è “apériron” e “aparé-phatos”, che sono divenute le radici della parola italiana “apparire”, ma introduce anche il concetto del “fato” = destino = anche phatologia-patologia = malattia; il "Phatos=fato", ciò che è stato annunziato, pre-destinato, ma che con un aggiunta di una “t” diviene “il fatto”, ciò che è fatto e quindi il fare, agire, creare.....e quindi il “fati-care”.
Ancor più, la parola latina “fatum”, deriva da “fari” che in italiano è un punto emanante luce, il faro, quindi energia, luce = in-for-mazione...........
 

Di INFINITO ve ne è UNO SOLO,  l'Infinito stesso, che può manifestarsi SOLO nelle sue tendenti infinite parzialità-relativita' (Universi  e singole Entita') e non nella sua UNICA Assolutezza; quindi l'INFINITO (padre) è  Inconoscibile fin tanto che non si manifesta nel Finito (il figlio), egli è ...... l'Immanifesto reso manifesto ! quindi anche questo Universo o gli altri tendenti Infiniti Universi, sono parti integranti dell'InFinito, il quale manifesta le sue matrici di Infinità sempre in modo relativo, parziale, perché possano essere rese visibili, concretizzate, quindi conoscibili; ciò significa che l'InMANIfesto (ciò che non è visibile, non manifesto) si MANIfesta solo in questo modo per essere ri-conosciuto da qualsiasi Essente.



L'INFINITO è formato da due concetti inscritti nella stessa parola "Infinito": Infinito = il senza limite e lo inFinito = il Finito (in) dentro nell'Infinito, quindi l'UniVerso è uno dei contenuti relativi dell'Infinito; anche tutti gli esseri Viventi sono dei contenuti relativi dell’Infinito, essi sono Campi PsicoEnergoBiofisici relativi ed individualizzati che tendono a vivere all’Infinito, utilizzando e fabbricando dei corpi fisici, (nel nostro caso sulla Terra, la "Forma Uomo" o quella dei Viventi in genere) costruiti con il tipo di "materia" (energia) necessaria a seconda del livello e tipo di manifestazione nella quale debbono o vogliono apparire.

 Per la forma Umana, aumentare il proprio potere informazionale (Negentropia - entropia negativa e/o  Sintropia) e quindi quello del proprio Campo (CEI) nel Giusto, nella Coerenza, nell’Ordine e nella Bellezza dell’AmOR, secondo il Sacro Principio "è meglio fare meglio", significa essere CoerEnti con le Leggi di questo Universo e ciò è quindi, l’Unico e Sacro scopo della Vita, rendersi consapevoli ed essere YAOUE’, lo Akkad.


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 Michio Kaku assicura di avere scoperto la prova scientifica che Dio esiste - 23/03/2014
 Uno degli scienziati più rispettati dichiara di aver trovato la prova dell’azione di una forza che ”governa tutto”. Il noto Fisico teorico Michio Kaku ha affermato di aver creato una teoria che potrebbe comprovare l’esistenza di Dio.
 L’informazione ha creato molto scalpore nella comunità scientifica perché Kaku è considerato uno degli scienziati più importanti dei nostri tempi , uno dei creatori e degli sviluppatori della  rivoluzionaria teoria delle stringhe ed è quindi molto rispettato in tutto il mondo.
 Per raggiungere le sue conclusioni, il fisico ha utilizzato un “semi – radio primitivo di tachioni” (particelle teoriche che sono in grado di ”decollare” la materia dell’UniVerso o il contatto di vuoto con lei, lasciando tutto libero dalle influenze dell’universo intorno a loro), nuova tecnologia creata nel 2005.
 Anche se la tecnologia per raggiungere le vere particelle di tachioni è ben lontano dall’essere una realtà, il semi-radio ha alcune proprietà di queste particelle teoriche, che sono in grado di creare l’effetto del reale tachyon in una scala subatomica.
 Secondo Michio, viviamo in un ”Matrix”: “Sono arrivato alla conclusione che ci troviamo in un mondo fatto di regole create da un’intelligenza, non molto diverso del suo videogioco preferito, ovviamente, più complesso e impensabile.
 Analizzando il comportamento della materia a scala subatomica, colpiti dalle primitive tachioni semi-radio, un piccolo punto nello spazio per la prima volta nella storia, totalmente libero da ogni influenza dell’universo, la materia, la forza o la legge, è percepito il caos assoluto in forma inedita.
“Credetemi, tutto quello che fino a oggi abbiamo chiamato "caso", non avrà alcun significato. Per me è chiaro che siamo in un piano governato da regole create e non determinate dalle possibilità universali, Dio è un gran matematico.”  ha detto lo scienziato.
“I cieli narrano la gloria di Dio, e il firmamento mostra la sua opera”. (Salmo 19:01 )
 Tratto da: evidenzaliena


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