matematica-formale, o ontologia formale in/visibile dello spazio in/visibile.
Nell’evidenza si dà la fenomenicità del fenomeno eccede quella evidenza per essere eccedenza della libertà, o l’eccedenza excstatica dell'imago-in/visibile.
La spazialità è la struttura ontologica dell'eventuarsi dell' in/visibile o nella razionalità epistemica o della fenomenica o noumenica, è l’intenzionalità dell'evento dell’essere-nel-mondo: non è più solo fenomeno o noumeno, ma si dà quale imago-in/visibile dell'Ereignis dell'essersi.
La singolarità è l'imago dell'essersi, singolarità del visibile:lo stabilirsi è il luogo dell' evento dell' apparenza libera o del mostrarsi dell' essere.
L'in/visibile non-ente, niente, nulla, o evento dell'essere in eccedenza sempre al di là della natura calcolata, o della sua matematizzante fenomenica ideale o noumenica.
Il visibile è una forma dell'icona del lasciar-essere l'eventuarsi, o lì c’è il mostrarsi o il manifestarsi dell'abnegarsi dell’essere.
Il “luogo” si dà nell'epigenesi quale evento dell' imago in/visibile consenso, evento del senso dell'Essere o la transevidenza o transvedenza excstatika in/visibile.
L'in/visibile è la forma dell'eventuarsi dell'essersi purezza dell’evento, o incompletezza dell’evento fenomenico, categoriale, noumenico, quale Gegenstand o singolarità o monade in/visibile: è la vaga erranza nel mondo, è la singolarità dell'evento, è il nulla o l'abnegarsi dell'essersi.
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L’evento è la differenza ontologica dal fenomeno o noumeno è l’al di là del fenomeno e del noumeno, è l’al di là della temporalità.
L'in/visibilità si dà nella singolarità o nella transcordanza, quale concordanza dell’evidenza in/visibile. L'in/visibilità è il mostrarsi dell'evento dell'essersi quale evento in/visibile, o singolarità quale enigma dell'essersi:singolarità in/visibile.
La singolarità si dà quale evento dell'essersi senza fine, senza nulla, senza tempo.
È fondamento dell' eterno ritorno o singolarità a-temporale che non ‘rappresenta’ nulla, è “solo” se stessa, pura apparenza o evento della singolarità: aldilà del fenomeno della purezza o noumeno.
È la singolarità che eventua se stessa, fonda l'evento dell'essere. Qui è la singolarità in/visibile a gettarsi o abnegarsi nella dispieganza dell' eidos, o evidenziarsi o mostrarsi.
L’eidos dell'imago, o della singolarità iconica si eventua aldilà della purezza fenomenica o noumenica, quale evento di-fronte, o Gegen-stand, così è l' ideale Platonico, nell’essere la più apparente o apparenza ideale, evidenza della purezza, verità aldilà dell'adeguatezza ideale.
La verità della singolarità dell'evento: l’essere è l'evento-singolarità o alterezza in/visibile.
L’immagine dell'imago del mondo sensibile o dell’idea Platonica,è essa stessa un’idea o l'idea dell'in/visibile, o meglio il pensiero della fenomenica o noumenica.
Nel colore c’è il pensiero, per Proust, e non solo pensa, ma è l'evento dell'essere invisibile, indicibile.Il pensiero abita il colore ef il suono quale translogos exstatico, i colori pensano, i profumi raccontano mondi e idee, il colore pensa da sé.
L’esserci in/visibile non è altro che il suo essere evento-singolarità, è la verità della singolarità, quale estaticità dell’evento in/visibile o il rivelarsi, o abnegarsi della Transcendenza.
Platone svelò la visibilità o luminosità ,ideò la verità nell’apparenza.
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CAP.6
L'IN/VISIBILE:
UNA STRINGA DI IMMAGINI
L’adaequatio res et intellectus è un’ intuizione eidetica libera dell
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